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Dal 2 dicembre 1982 anno della sua istituzione, il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti ha contribuito ad una straordinaria rifioritura di ricerche e pubblicazioni sulla figura e sul messaggio di Gioacchino da Fiore. L’Abate Calabrese insieme a Dante e Francesco d’Assisi è l’autore più studiato della tradizione culturale nazionale, sia in area europea sia in area americana.
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10° Congresso Internazionali di Studi Gioachimiti
I Congressi Internazionali di Studi Gioachimiti rappresentano momenti d’incontro studio e approfondimenti sulla vita e le opere di Gioacchino da Fiore. Di seguito i vari contributi e le sessioni di lavoro dell’ultimo Congresso conclusosi nel mese di settembre 2024 che ha visto la presenza ed il contributo di vari studiosi di diverse nazionalità.
40 anni di attività … i momenti salienti
Nel video alcuni momenti salienti che hanno caratterizzato i 40 anni di attività del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti. Dal primo Congresso tenutosi a San Giovanni in Fiore dal 19 al 23 settembre del 1979…
Il Protomonastero di Fiore – gli scavi archeologici di “Jure Vetere”
… Gioacchino da Fiore salì sui monti della Sila nel luogo chiamato simbolicamente da lui “Fiore” oggi “Jure Vetere” raccolse la prima comunità monastica; costrui il protomonastero di Fiore e costituì l’ordine Florense canonicamente approvato dal Pontefice Celestino III nel 1196. Nel documentario gli scavi condotti dall’IBAM del C.N.R di Lagopesole, dalle scuole di specializzazione in archeologia medievale delle università di Matera e Lecce coadiuvati dalle soprintendenze per i beni architettonici e archeologici della Calabria.
Le tavole del “Liber Figurarum”
Il libro delle figure è la più bella ed importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo. Le “Figurae”, concepite e disegnate da Gioacchino da Fiore in tempi diversi, vennero esemplate e radunate nel Liber Figurarum nel periodo immediatamente successivo alla sua morte, avvenuta nel 1202.
In esse è perfettamente illustrato il complesso ed originale pensiero profetico dell’abate florense, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi concordistica della Bibbia. L’opera ci rimane oggi in tre esemplari ben conservati: il codice di Oxford, il codice di Reggio Emilia e il codice di Dresda. Le riproduzioni qui esposte sono tratte dal codice di Reggio Emilia, databile intorno alla metà del XIII° secolo. Più antico è il manoscritto di Oxford, prodotto dall’Officina scrittoria di un monastero calabrese, probabilmente l’abazia di San Giovanni in Fiore, tra il 1200 e il 1230.