Il volume “Gioacchino da Fiore, Concordia del Nuovo e dell’Antico Testamento, Libri I -IV, ” (Collana del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Viella Editrice, Roma 2022) è stato presentato nel corso di un evento culturale promosso dalla SCUOLA DELLA CATTEDRALE, presieduta da Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del DUOMO DI MILANO. L’ appuntamento culturale è stato moderato da Armando Torno ed ha visto la partecipazione di Gian Luca Potestà, Professore di Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Direttore del Comitato scientifico del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti e curatore del volume, e di Marco Rainini OP, Professore di Storia della Chiesa presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore e curatore dell’intera collana.

La Concordia
è l’opera più ambiziosa e innovativa di Gioacchino da Fiore, che vi sviluppa in dettaglio la propria teologia della storia.
Al centro di essa sta la ricerca e messa alla prova di una chiave ermeneutica capace di cogliere e manifestare i significati profondi del dinamismo storico alla luce della Bibbia. Gioacchino la trova in un’originale rilettura della nozione di concordia. Nella precedente tradizione esegetica essa indicava la relazione fra i due Testamenti:
il Nuovo è in armonia con l’ Antico, rappresentandone il superamento e pieno inveramento; proiezioni interpretative sui tempi successivi alla venuta di Gesù erano di fatto escluse.
Per Gioacchino lo schema di corrispondenze è non più fra due complessi testuali ben definiti e chiusi in sé stessi,
bensì fra serie di soggetti e di vicende posti specularmente alla medesima altezza nel computo temporale delle rispettive generazioni.
La teologia della storia assume il ritmo di un’ aritmetica storico-salvifica.
Di fatto viene così creata una tela di fondo entro cui potranno trovare posto anche gli eventi futuri:
il teologo si fa profeta. Gioacchino lavorò per oltre quindici anni alla “Concordia dell’Antico e del Nuovo Testamento” , rivedendola continuamente. Impresa totale perseguita ai limiti dell’ossessività, l’opera si presenta come una mappa dell’intera storia della salvezza riletta in prospettiva trinitaria, dalla Creazione sino agli eventi finali attesi come imminenti.
Desumendo le proprie notizie sia dalla Bibbia sia dai racconti e dalle cronache di cui dispone, Gioacchino crea un affresco grandioso:
un arsenale di schemi e figure apocalittici, di attese sabatiche, di convinzioni messianiche e istanze riformatrici della Chiesa e del monachesimo cistercense destinati a improntare le attese religiose, filosofiche e politiche dell’Occidente europeo fino ai nostri giorni.
La somma dei primi quattro libri della Concordia, tradotti e commentati in questo primo volume, equivale per ampiezza al quinto e ultimo, la cui traduzione italiana è destinata alla pubblicazione in un volume successivo.